BOLOGNA: Il Pd presenta candidati e programma per le amministrative, ottimismo sul futuro del campo largo | VIDEO
Il Partito Democratico di Bologna ha presentato punti programmatici e i propri candidati per le amministrative del prossimo giugno, confermando l'unità del campo largo ma con l'incognita, in vista anche delle elezioni europee, di un'eventuale discesa in campo del governatore Stefano Bonaccini per un posto a Bruxelles
Mobilità, manutenzione del territorio, diritti, welfare, cultura, lavoro, transizione ecologica: sono solo alcuni dei punti contenuti nelle oltre 40 pagine di documento programmatico stilato dal Partito Democratico dell'area metropolitana di Bologna, che dalla propria sede nel quartiere San Donato dà ufficialmente il via alla sua lunga cavalcata verso il 9 giugno, data di elezioni amministrative in oltre 200 comuni della regione, di cui 37 nella provincia felsinea. Presenti segretari locali, sindaci uscenti e, ovviamente, i candidati e le candidate alla fascia tricolore, scelti in alcuni casi tramite per le primarie e in, gran parte, senza tale passaggio. Quel che sembra certo è che il campo largo, da queste parti, non dovrebbe portare a colpi di scena come sta avvenendo ad altre latitudini. “I lavori sono tuttora in corsa, c'è una buona sintonia e siamo fiduciosi di poter dare un buon esempio anche su questo” spiega la segretaria provinciale, Federica Mazzoni. Quanto alla possibilità di vedere anche il governatore Bonaccini in campo per le europee, il coro per scegliere quanto prima da parte dei vertici dem locali è unanime. “Qualunque sia la scelta di Bonaccini e della segretaria Schlein, noi saremo pronti” assicura il numero uno del partito a livello regionale, Luigi Tosiani. Presente in sala anche il sindaco di Bologna Lepore: inevitabile per lui tornare sulla vicenda delle scuole Besta, confermando della propria disponibilità ad un incontro con i gruppo favorevoli e i contrari all'opera ed esprimendo solidarietà alle due giornaliste aggredite dai collettivi nei ultimi giorni. “Credo che siano comportamenti molto gravi, che vanno stigmatizzati -ha detto il primo cittadino bolognese- e che danno anche l'idea di come tra i manifestanti ci siano purtroppo persone che stanno usando un linguaggio e una modalità che non deve appartenere a questa città. Dobbiamo tutti abbassare i toni e recuperare una modalità democratica del confronto”.
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