BOLOGNA: UniBo, i collettivi premono contro gli accordi con Israele | VIDEO
Studenti in mobilitazione da mesi, oltre a personale e diversi docenti dell'Accademia delle Belle Arti di Bologna, chiedono un consiglio accademico straordinario per discutere sull'interruzione dei rapporti con l'università Shenkar di Tel-Aviv, in prima linea, spiegano, nel sostenere l'esercito israeliano nel conflitto di Gaza, con diverse iniziative. A sostenere la richiesta anche il celebre vignettista, insegnante proprio in Accademia, Gianluca Costantini
Studenti in mobilitazione da mesi, collettivi, Giovani Palestinesi, ma anche personale e diversi docenti dell'Accademia delle Belle Arti di Bologna, chiedono un consiglio accademico straordinario per discutere la mozione, avanzata da tempo, sull'interruzione dei rapporti con l'università Shenkar di Tel-Aviv. Un ateneo che, spiegano, si è palesemente schierato a favore del conflitto in diversi modi, sui social e con iniziative che vanno, ad esempio, dalla pubblicazione di una raccolta per bambini con immagini belliche da colorare al finanziamento di un progetto per la creazione di docce da campo, fino alla riconversione delle aule del dipartimento di fashion design per creare gilet tattici e divise. Gianluca Costantini, vignettista e professore proprio in Accademia, spiega: “Non essendo possibile un dialogo neanche fra i docenti di queste due scuole, chiediamo venga interrotto questo rapporto, o che venga almeno sospeso. Non si può avere rapporti con un'istituzione del genere”. Gli accordi in essere con l'università di Shenkar prevedono nello specifico scambi erasmus e progetti partecipati. “Bisogna fare fronte comune per ribadire che dobbiamo disertare la guerra” dice Myriam Calcagnile, rappresentante del collettivo CambiareRotta e studentessa in mobilitazione, proprio come Alessio Carecci, il quale aggiunge: “L'Accademia non può permettersi di essere complice di un'istituzione di questo tipo e portarsi un'onta che non si leverà facilmente nel futuro”. La mozione è stata già portata in due consiglio accademico, l'ultimo una decina di giorni fa. Agnese Mussari, componente del consiglio, conclude: “Abbiamo riscontrato che non c'è la volontà da parte della direzione di sospendere questi accordi, ma di rimodularli. A noi questa cosa non va bene, è impensabile che un'istituzione che collabora in maniera diretta con l'apparato militare israeliano sia coinvolta nelle attività didattiche”.
ALTRE NOTIZIE DI POLITICA