17 MAGGIO 2024

10:29

NOTIZIA DI POLITICA

DI

986 visualizzazioni


17 MAGGIO 2024 - 10:29


NOTIZIA DI POLITICA

DI

986 visualizzazioni



SAN MARINO: Al via la campagna elettorale per le politiche

Mentre tutta l'Europa eleggerà il proprio parlamento e molte città italiane il sindaco, il 9 giugno a San Marino si vota per il rinnovo del Consiglio Grande e Generale, il parlamento della repubblica del Titano. In pratica si tratta delle elezioni politiche. I partiti o movimenti che hanno presentato un simbolo e una candidatura sono 8: Alleanza Riformista, Demos, Domani Motus Liberi, Libera-Ps, Movimento Rete, Partito democratico cristiano sammarinese, Partito dei socialisti e dei democratici e Repubblica Futura. Due le coalizioni: Libera, con il Partito socialista, e Psd e l'altra, chiamata 'Democrazia e Libertà', con dentro Partito democratico cristiano sammarinese e Alleanza Riformista. In totale sono 291 candidati, 121, le donne. I candidati sammarinesi nati all'estero sono 90, di questi 60 in Italia, mentre gli altri tra Francia, Usa, Argentina, Romania, Russia, Cuba e Libano. Voteranno 38.642 cittadini. La campagna elettorale parte lunedì e terminerà venerdì 7 giugno.




ALTRE NOTIZIE DI POLITICA

RAVENNA: Nessun declassamento per la dogana del porto, intervista al direttore Adm

“Nessun declassamento, anzi, è previsto un potenziamento dell’ufficio con nuove unità nel personale: l’unica modifica riguarda la rimodulazione alla retribuzione al dirigente”. Così il direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei monopoli, Roberto Alesse, replica e prova spegnere definitivamente, ai nostri microfoni, le polemiche attorno al futuro dell’ufficio dogane al porto di Ravenna “È strumentale parlare di declassamento, tra l’altro è un sostantivo che usano anche per altri uffici dirigenziali, ma qui c’è soltanto una rimodulazione di una voce specifica della retribuzione a capo dell’ufficio di Ravenna”. Nessun declassamento. Il direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, Roberto Alesse, in visita a Bologna, ribadisce l'infondatezza delle notizie circolate nei giorni scorsi, riguardo la presunta decisione di declassare da prima a terza fascia l’ufficio delle dogane del porto di Ravenna nell’ambito della sua riforma, attuativa di un decreto del 2012, avviata quasi un anno fa. Una polemica nata dopo un’interpellanza a Montecitorio della deputata dem Ouidad Bakkali, con una vera e propria levata di scudi anche da parte di sindacati e politica locale. È in corso una riorganizzazione territoriale per garantire maggiore efficienza operativa, aveva subito fatto sapere l’Adm con una nota, aggiungendo che, al contrario, è previsto un rafforzamento dell’agenzia al porto ravennate, col personale che da 63 passera a 72 unità e posizioni di elevata responsabilità che saranno raddoppiate. Stop, dunque, alle polemiche. “Questo accade, è fisiologico, la riforma in realtà sta entrando nella sua parte finale -continua Alesse – quindi è giusto chiedere interlocuzione all’agenzia e stiamo dando in realtà spiegazioni, non abbiamo problemi a farlo. Si tratta di una riforma equilibrata che poggia poi sul numero e sul volume di affari dirigenziali che ciascun ufficio andrà a governare”. L’infondatezza delle preoccupazioni rappresentate, si legge ancora nella nota, derivano esclusivamente dalla riqualificazione della retribuzione del dirigente, che viene portata da 142.434 euro a 133.137. Ravenna, rimarca pertanto Alesse, infine, resta un porto strategico. “Lo ribadisco -conclude – non cambia nulla. Poi sono realtà in completo divenire, quindi se la riforma dovrà essere revisionata alla luce di un aumento della voce del volume degli affari che ciascun ufficio gestisce, andremo a rivedere la riforma. Nulla è eterno”.