20 MAGGIO 2024

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20 MAGGIO 2024 - 13:59


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BOLOGNA: Salvini, “il Passante si farà anche se i costi sono triplicati” | VIDEO

Il vicepremier e ministro delle infrastrutture Matteo Salvini ha fatto tappa a Bologna per presentare le opere più importanti in regione da qui al 2032. Inevitabile un passaggio sul Passante del capoluogo, con tempi e costi che continuano a rimodularsi nel tempo. “L'opera si farà anche se la società privata che se ne sta occupando sta rivedendo i conti” ha assicurato il responsabile del Mit, che sulle città 30 ha aggiunto: “Ci vuole buonsenso”

“Si parla di una società privata, come in altri casi, che sta rivedendo i conti. A me interessa però che le opere si facciano, per questo stiamo lavorando ad una riforma delle concessioni autostradali perché sia il pubblico a farsi carico di quello che poi serve agli utenti”. Avanti tutta col Passante di Bologna, nonostante tempi e costi ancora con grossi punti interrogativi davanti. Lo ha confermato, ospite dell'Opificio Golinelli per la tappa nel capoluogo del tour “L'Italia del Si 2023-2032 - Progetti e grandi opere in Italia", il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, presentando per l'occasione le infrastrutture strategiche per il Paese e l'Emilia-Romagna dei prossimi anni. Dai 3,6 miliardi di investimenti complessivi per 18 interventi stradali in cantiere ai 640 milioni in campo per quelli più importanti, che vanno dal nodo ferrostradale di Casalecchio al terzo lotto della tangenziale di Forlì, dai quasi 60 milioni per la Porrettana a interventi in progettazione come la variante dell'Adriatica di Bellaria fino alla Campogalliano-Sassuolo. E poi ancora rete rete ferroviaria, aeroporti e codice della strada. Confronto ancora aperto sulla città trenta bolognese. “Per me prevale sempre il buonsenso -ha spiegato Salvini-. Il nuovo codice della strada che abbiamo scritto è per salvare vite, quindi serve buonsenso. Le zone trenta in prossimità di scuole, ospedali, case di riposo, ci stanno; su intere superficie cittadine non risolvono alcun tipo di problema. Stiamo investendo miliardi di euro in questa regione -ha concluso- anche per opere di cui si parla da troppo tempo. Sono contento, perché in un anno e mezzo non risovli problemi che aspettano risposte da 40 anni, però abbiamo dato in tutte le province segnali concreti di presenza e attenzione”.




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RAVENNA: Nessun declassamento per la dogana del porto, intervista al direttore Adm

“Nessun declassamento, anzi, è previsto un potenziamento dell’ufficio con nuove unità nel personale: l’unica modifica riguarda la rimodulazione alla retribuzione al dirigente”. Così il direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei monopoli, Roberto Alesse, replica e prova spegnere definitivamente, ai nostri microfoni, le polemiche attorno al futuro dell’ufficio dogane al porto di Ravenna “È strumentale parlare di declassamento, tra l’altro è un sostantivo che usano anche per altri uffici dirigenziali, ma qui c’è soltanto una rimodulazione di una voce specifica della retribuzione a capo dell’ufficio di Ravenna”. Nessun declassamento. Il direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, Roberto Alesse, in visita a Bologna, ribadisce l'infondatezza delle notizie circolate nei giorni scorsi, riguardo la presunta decisione di declassare da prima a terza fascia l’ufficio delle dogane del porto di Ravenna nell’ambito della sua riforma, attuativa di un decreto del 2012, avviata quasi un anno fa. Una polemica nata dopo un’interpellanza a Montecitorio della deputata dem Ouidad Bakkali, con una vera e propria levata di scudi anche da parte di sindacati e politica locale. È in corso una riorganizzazione territoriale per garantire maggiore efficienza operativa, aveva subito fatto sapere l’Adm con una nota, aggiungendo che, al contrario, è previsto un rafforzamento dell’agenzia al porto ravennate, col personale che da 63 passera a 72 unità e posizioni di elevata responsabilità che saranno raddoppiate. Stop, dunque, alle polemiche. “Questo accade, è fisiologico, la riforma in realtà sta entrando nella sua parte finale -continua Alesse – quindi è giusto chiedere interlocuzione all’agenzia e stiamo dando in realtà spiegazioni, non abbiamo problemi a farlo. Si tratta di una riforma equilibrata che poggia poi sul numero e sul volume di affari dirigenziali che ciascun ufficio andrà a governare”. L’infondatezza delle preoccupazioni rappresentate, si legge ancora nella nota, derivano esclusivamente dalla riqualificazione della retribuzione del dirigente, che viene portata da 142.434 euro a 133.137. Ravenna, rimarca pertanto Alesse, infine, resta un porto strategico. “Lo ribadisco -conclude – non cambia nulla. Poi sono realtà in completo divenire, quindi se la riforma dovrà essere revisionata alla luce di un aumento della voce del volume degli affari che ciascun ufficio gestisce, andremo a rivedere la riforma. Nulla è eterno”.