28 MAGGIO 2024

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28 MAGGIO 2024 - 12:03


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FORLI’: La ministra Locatelli al San Luigi per parlare di disabilità e “dopo di noi” | VIDEO

Quale futuro per le persone con disabilità, in particolare quando non potranno più essere accolte dalle famiglie? Quali strumenti giuridici sono in campo per assicurare stabilità e serenità a queste persone? Per riflettere su questi e altri temi, a Forlì un’iniziativa su disabilità e “dopo di noi”, alla Sala San Luigi. Un convegno, promosso dalla Fondazione caffè Salato, al quale ha preso parte anche la ministra per la disabilità Alessandra Locatelli.

“Oggi si parla di Trust di lasciti e di come organizzare il "dopo di noi". Io credo, però, che sia importante portare anche all’attenzione il percorso di accompagnamento nel durante. Ci stiamo, infatti, occupando di una proposta normativa, dalla legge 112 del 2016, perché intanto si aprano le maglie a tante persone con disabilità e poi, per farlo diventare un durante e dopo di noi”, ha dichiarato la Ministra Locatelli a margine dell’evento.

“Voglio dire che questo territorio è ricco di mondo del terzo settore e sono molto contenta che sia stata individuata questa provincia per la sperimentazione dell’attuazione della Legge Delega, soprattutto nella parte del progetto di vita. Questa legge è qualcosa di più ampio perché tiene insieme le dimensioni della vita socio-sanitaria e sociale, ma parte con i desideri della persona con disabilità, a partire dagli enti territoriali, enti comunali, la scuola e tutte quelle istituzioni che servono a garantire servizi ai cittadini”, conclude.

 




ALTRE NOTIZIE DI POLITICA

EMILIA-ROMAGNA: "Spopolamento inevitabile", preoccupa il futuro della aree interne | VIDEO

Preoccupano le informazione contenute nel piano del governo sul rilancio della aree interne del paese. In alcune zone il declino viene definito “irreversibile”. Se ne è parlato anche in Regione «Un percorso di spopolamento irreversibile» per aree che «hanno bisogno di un piano mirato che le accompagni in un processo di cronicizzazione del declino e dell’invecchiamento». È quanto si legge a pagina 45 del Piano Strategico delle Aree Interne, pubblicato pochi giorni fa dal Governo e contenente le linee guida per contrastare lo spopolamento delle zone interne del Paese. Il documento, oltre a illustrare i fondi stanziati – 310 milioni di euro per il periodo 2021-2027 – suddivide le aree interne in base agli obiettivi demografici: da un lato quelle su cui si può puntare per una inversione di tendenza, dall’altro quelle in cui il declino demografico viene considerato inevitabile. Un quadro che preoccupa Maurizio Fabbri, presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna: «Il nuovo piano del Governo legittima la rassegnazione», ha dichiarato in aula. In Emilia-Romagna, le aree interne comprendono circa 130 comuni, per un totale di oltre mezzo milione di abitanti, pari al 12% della popolazione regionale. Nel documento governativo non è specificato quali comuni rientrino esattamente nelle aree a rischio di spopolamento, ma preoccupa l’approccio, che sembra andare in controtendenza rispetto a quanto sta avvenendo in alcune zone montane: nel biennio 2022-2023, si contano 100.000 nuovi residenti nelle aree montane a livello nazionale. Il rischio, secondo molti, è quello di sovraccaricare le città. «Il futuro dell’Italia non può essere scritto solo lungo le dorsali metropolitane – ha spiegato Fabbri –. Le aree interne coprono il 60% del territorio nazionale e rappresentano un patrimonio da valorizzare, con investimenti in infrastrutture, sanità, istruzione e digitale».