12 GIUGNO 2024

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12 GIUGNO 2024 - 10:37


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FORLÌ-CESENA: Sindaci al lavoro per la nuova giunta, ecco i più votati

Ufficializzato il risultato alle urne è il momento ora per i sindaci di comporre la nuova giunta comunale. Grande peso avranno, come sempre, i voti di preferenza portati a casa dai candidati. Vediamo come è andata a Forlì e Cesena

Paola Casara, Maria Elena Baredi, Enrico Castagnoli ed Elisa Massa. Sono loro i campioni delle preferenze a Forlì e Cesena, dove nel fine settimana si è votato per eleggere il nuovo sindaco. Nessuna novità, in realtà, per quanto riguarda i primi cittadini Gian Luca Zattini ed Enzo Lattuca, entrambi confermati al primo turno. Ora per loro è venuto il momento di comporre la nuova giunta, che dovrà necessariamente rispecchiare i rapporti di forza emersi dai nomi che gli elettori hanno scritto nella scheda.

A Forlì la più votata in assoluto è stata Paola Casara, esponente de La Civica, che ha raccolto 1247 preferenze. Per lei appare quindi quasi scontata la riconferma in giunta. Nella maggioranza il secondo in termini di voti è stato invece Vincenzo Bongiorno, coordinatore comunale di Fratelli d’Italia con 624 presenze. Per quanto riguarda la Lega ci sono invece appaiati l’assessora Andrea Cintorino e il vicesindaco Daniele Mezzacapo con 458 e 459 voti. A Cesena è stata invece Maria Elena Baredi, del Partito Democratico, la campionessa delle preferenze con 938 voti che dovrebbero garantirle l’ingresso in giunta. Terza Carmelina Labruzzo dei Popolari per Cesena che si porta a casa 792 voti. Quasi scontata per lei la riconferma al ruolo di assessora ai servizi per la persona e le famiglie. Nell’opposizione ha invece fatto di nuovo il pieno di voti Enrico Castagnoli di Fratelli d’Italia, con 887 preferenze.

Tutti numeri che i sindaci dovranno tenere conto per la composizione della nuova giunta. Da segnalare che per questa nuova legislatura gli assessori a Cesena passeranno da 7 a 9, grazie al riconoscimento della città come co-capoluogo.




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RAVENNA: Nessun declassamento per la dogana del porto, intervista al direttore Adm

“Nessun declassamento, anzi, è previsto un potenziamento dell’ufficio con nuove unità nel personale: l’unica modifica riguarda la rimodulazione alla retribuzione al dirigente”. Così il direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei monopoli, Roberto Alesse, replica e prova spegnere definitivamente, ai nostri microfoni, le polemiche attorno al futuro dell’ufficio dogane al porto di Ravenna “È strumentale parlare di declassamento, tra l’altro è un sostantivo che usano anche per altri uffici dirigenziali, ma qui c’è soltanto una rimodulazione di una voce specifica della retribuzione a capo dell’ufficio di Ravenna”. Nessun declassamento. Il direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, Roberto Alesse, in visita a Bologna, ribadisce l'infondatezza delle notizie circolate nei giorni scorsi, riguardo la presunta decisione di declassare da prima a terza fascia l’ufficio delle dogane del porto di Ravenna nell’ambito della sua riforma, attuativa di un decreto del 2012, avviata quasi un anno fa. Una polemica nata dopo un’interpellanza a Montecitorio della deputata dem Ouidad Bakkali, con una vera e propria levata di scudi anche da parte di sindacati e politica locale. È in corso una riorganizzazione territoriale per garantire maggiore efficienza operativa, aveva subito fatto sapere l’Adm con una nota, aggiungendo che, al contrario, è previsto un rafforzamento dell’agenzia al porto ravennate, col personale che da 63 passera a 72 unità e posizioni di elevata responsabilità che saranno raddoppiate. Stop, dunque, alle polemiche. “Questo accade, è fisiologico, la riforma in realtà sta entrando nella sua parte finale -continua Alesse – quindi è giusto chiedere interlocuzione all’agenzia e stiamo dando in realtà spiegazioni, non abbiamo problemi a farlo. Si tratta di una riforma equilibrata che poggia poi sul numero e sul volume di affari dirigenziali che ciascun ufficio andrà a governare”. L’infondatezza delle preoccupazioni rappresentate, si legge ancora nella nota, derivano esclusivamente dalla riqualificazione della retribuzione del dirigente, che viene portata da 142.434 euro a 133.137. Ravenna, rimarca pertanto Alesse, infine, resta un porto strategico. “Lo ribadisco -conclude – non cambia nulla. Poi sono realtà in completo divenire, quindi se la riforma dovrà essere revisionata alla luce di un aumento della voce del volume degli affari che ciascun ufficio gestisce, andremo a rivedere la riforma. Nulla è eterno”.