ROMAGNA: Alluvione, Bonaccini, "insufficienti 6000 euro di rimborso"
Il presidente dell'Emilia-Romagna e neo eletto al Parlamento Europeo, Stefano Bonaccini, ha espresso forti critiche nei confronti del Governo in un post sui social media, evidenziando le carenze nella gestione della ricostruzione post-alluvione. La lettera arrivata da Palazzo Chigi, chiedendo il suo assenso per la proroga fino al 31 dicembre del Generale Figliuolo quale Commissario straordinario alla ricostruzione, ha suscitato una reazione di disappunto da parte di Bonaccini.
"Via libera che ho ovviamente accordato, vista la stima e la collaborazione con Figliuolo e per leale collaborazione istituzionale. Mi sarei aspettato almeno una telefonata nei giorni scorsi o in queste ore, ma nemmeno hanno sentito il dovere di farlo", ha scritto Bonaccini. La presunta mancanza di comunicazione diretta da parte del Governo ha contribuito ad alimentare il suo malcontento.
Bonaccini ha anche voluto sottolineare le promesse non mantenute e l'inefficienza nell'erogazione degli aiuti. "Voglio ribadire al Governo come, a ormai tredici mesi dall'alluvione del maggio scorso, proprio non ci siamo. Non solo il credito d'imposta per la ricostruzione, che avevamo chiesto fin dal primo giorno, rimane inattuato in qualche cassetto ministeriale, ma i rimborsi dei beni mobili per i cittadini che hanno perso tutto sono totalmente insufficienti", ha dichiarato il governatore.
Particolarmente critico è stato nei confronti del decreto in discussione al Senato che prevede un tetto forfettario di 6.000 euro per i beni mobili, escludendo i veicoli. Bonaccini ha richiamato l'attenzione sul fatto che il Governo si era impegnato a risarcire il 100% dei danni subiti. "Se proprio non vogliono o non riescono a garantire il 100% di rimborso dei danni, come invece accaduto dopo il terremoto che colpì l’Emilia, noi chiediamo di alzare questi rimborsi almeno a 30.000 euro, perché non sia una presa in giro per le famiglie alluvionate", ha aggiunto.
Il presidente ha inoltre sollevato la questione dei fondi del PNRR, 1,2 miliardi di euro, annunciati cinque mesi fa per la ricostruzione pubblica, che ancora non sono stati erogati. "È semplicemente surreale che, proprio nel momento in cui la Camera approva il cosiddetto Ddl Calderoli sull'autonomia differenziata - un provvedimento peraltro sbagliato e divisivo -, il Governo continui ad accentrare sempre più nelle sue mani la gestione di tutto, a partire dalla ricostruzione, tagliando fuori Regione e Comuni", ha detto Bonaccini, criticando l'impostazione centralista dell'attuale esecutivo.
Bonaccini ha concluso il suo intervento con un monito al Governo: "Consiglierei meno arroganza e più confronto". Le sue parole riflettono il clima di tensione istituzionale e la frustrazione per le promesse non mantenute, in un momento in cui la regione Emilia-Romagna ha ancora bisogno di risposte concrete per superare le conseguenze dell'alluvione.
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