11 LUGLIO 2024

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11 LUGLIO 2024 - 19:33


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EMILIA-ROMAGNA: Elezioni regionali, De Pascale a un passo dalla candidatura ufficiale | VIDEO

Sembra ormai fatta per Michele de Pascale. Il sindaco di Ravenna ha ricevuto la benedizione anche del sindaco di Bologna Matteo Lepore e si appresta a diventare il candidato del centrosinistra per le prossime elezioni regionali.

Michele de Pascale candidato del Partito Democratico alla presidenza della regione Emilia-Romagna. La notizia non è ancora ufficiale ma manca ormai davvero poco. Il sindaco di Ravenna, la cui investitura a potenziale erede di Bonaccini era nell’aria già da diverse settimane, è stato ricevuto dal sindaco di Bologna Matteo Lepore che, di fatto, ha aperto la strada al primo cittadino romagnolo. Le prime parole da candidato di De Pascale sono state per il suo collega di partito Vincenzo Colla, anche lui dato tra i favoriti: “E’ una persona con cui ho lavorato tantissimo, penso che il suo impegno, soprattutto nel Patto per il Lavoro e per il Clima, debba essere sempre parte dell’Emilia-Romagna”

Le seconde parole invece per la sua sfidante del centrodestra Elena Ugolini: “Mi sembra una persona con la quale si potrà fare una campagna elettorale sui temi e senza insulti o sproloqui – spiega De Pascale che, dopo essersi sbilanciato, ritrova la scaramanzia - chiunque sarà il candidato del centrosinistra spero avrà modo di confrontarsi in maniera civile e pacata”

Domani ci sarà la riunione della direzione del Partito Democratico nche dovrebbe dare l’investitura ufficiale. Non è stata invece ancora fissata la data delle elezioni, anche se con tutta probabilità si terranno a novembre




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RAVENNA: Nessun declassamento per la dogana del porto, intervista al direttore Adm

“Nessun declassamento, anzi, è previsto un potenziamento dell’ufficio con nuove unità nel personale: l’unica modifica riguarda la rimodulazione alla retribuzione al dirigente”. Così il direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei monopoli, Roberto Alesse, replica e prova spegnere definitivamente, ai nostri microfoni, le polemiche attorno al futuro dell’ufficio dogane al porto di Ravenna “È strumentale parlare di declassamento, tra l’altro è un sostantivo che usano anche per altri uffici dirigenziali, ma qui c’è soltanto una rimodulazione di una voce specifica della retribuzione a capo dell’ufficio di Ravenna”. Nessun declassamento. Il direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, Roberto Alesse, in visita a Bologna, ribadisce l'infondatezza delle notizie circolate nei giorni scorsi, riguardo la presunta decisione di declassare da prima a terza fascia l’ufficio delle dogane del porto di Ravenna nell’ambito della sua riforma, attuativa di un decreto del 2012, avviata quasi un anno fa. Una polemica nata dopo un’interpellanza a Montecitorio della deputata dem Ouidad Bakkali, con una vera e propria levata di scudi anche da parte di sindacati e politica locale. È in corso una riorganizzazione territoriale per garantire maggiore efficienza operativa, aveva subito fatto sapere l’Adm con una nota, aggiungendo che, al contrario, è previsto un rafforzamento dell’agenzia al porto ravennate, col personale che da 63 passera a 72 unità e posizioni di elevata responsabilità che saranno raddoppiate. Stop, dunque, alle polemiche. “Questo accade, è fisiologico, la riforma in realtà sta entrando nella sua parte finale -continua Alesse – quindi è giusto chiedere interlocuzione all’agenzia e stiamo dando in realtà spiegazioni, non abbiamo problemi a farlo. Si tratta di una riforma equilibrata che poggia poi sul numero e sul volume di affari dirigenziali che ciascun ufficio andrà a governare”. L’infondatezza delle preoccupazioni rappresentate, si legge ancora nella nota, derivano esclusivamente dalla riqualificazione della retribuzione del dirigente, che viene portata da 142.434 euro a 133.137. Ravenna, rimarca pertanto Alesse, infine, resta un porto strategico. “Lo ribadisco -conclude – non cambia nulla. Poi sono realtà in completo divenire, quindi se la riforma dovrà essere revisionata alla luce di un aumento della voce del volume degli affari che ciascun ufficio gestisce, andremo a rivedere la riforma. Nulla è eterno”.