EMILIA-ROMAGNA: Bonaccini si dimette e benedice De Pascale, “sarà meglio di me” | VIDEO
Stefano Bonaccini ha presentato le dimissioni da presidente della Regione Emilia-Romagna, carica incompatibile con quella da parlamentare europeo, dopo le elezioni di un mese fa. L'ormai ex governatore parla di esperienza faticosa ma bellissima e benedice la scelta del Pd, ormai quasi ufficiale del sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, per la corsa alla sua successione
Adesso è ufficiale. Dalla mattina di venerdì 12 luglio 2024, dopo quasi 10 anni tondi tondi, Stefano Bonaccini non è più governatore della Regione Emilia-Romagna. E dopo aver consegnato la lettera di dimissioni alla presidente dell'Assemblea Legislativa, Emma Petitti, ma prima degli scatoloni per Bruxelles, dove martedì inizierà l'insediamento degli organismi comunitari, ha salutato con un bilancio ritenuto positivo e al tempo stesso faticoso e che, ha spiegato, gli consentirà di affrontare la nuova avventura con umiltà e con consapevolezza. “Oggi l'Emilia-Romagna è una regione molto più forte di come l'ho trovata dieci anni fa” ha detto Bonaccini salutando anche i giornalisti. Dopo di lui, il centrosinistra punterà sul sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, con l'ufficialità attesa subito dopo la direzione regionale del Pd. Nella giunta c'erano tante personalità che potevano correre, così come tanti altri sindaci e sindache, ha detto Bonaccini, benedicendo comunque la scelta che pare delinearsi. Con lui saremo in buone mani ha aggiunto, ricordando però che la partita in viale Aldo Moro, nonostante un clima diverso rispetto a cinque anni fa, ripartirà comunque da zero a zero. “Il giudizio che posso dare su di lui è estremamente positivo, Michele è una persona con grandi qualità sia amministrative che umane e io non ho dubbi che se toccherà a lui guidare il centrosinistra in campagna elettorale e magari vincere, non ho dubbi che nei prossimi anni sarà meglio di me”. Con le dimissioni di Bonaccini, la vice Irene Priolo diventerà presidente facente funzioni per la gestione ordinaria fino alle nuove elezioni. Per il due volte governatore, destinato sembrerebbe alla commissione agricoltura, non è ad ogni modo un addio. “Mi vedrete spesso e darò una mano quando servirà ma non sarò una figura ingombrante né darà alcuna indicazione per chi verrà dopo -ha concluso-: dovrà solo non accontentarsi dei risultati ottenuti. Il mondo cambia velocemente e bisogna sempre fare manutenzione, anche quando gli standard sono alti”.
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