6 FEBBRAIO 2025

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6 FEBBRAIO 2025 - 06:35


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BOLOGNA: Passante, botta e risposta Bignami-de Pascale | VIDEO

Il Presidente della regione Michele De Pascale e il Sindaco Matteo Lepore hanno commentato le parole del Deputato di Fratelli d’Italia Galeazzo Bignami, che si è espresso sull’opera infrastrutturale del Passante di Mezzo a Bologna e sulla possibilità di non realizzarlo o sostituirlo con un ipotetico altro progetto.

Tiene banco la questione legata al Passante di Mezzo, dopo le parole di Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera e prima Vice ministro ai Trasporti e alle Infrastrutture: “Procedere è inutile -sostiene Bignami-. Il potenziamento del nodo di Bologna va fatto, ma ho grossissimi dubbi sulla modalità con cui si vuole procedere. Va fatto il Passante sud. Anche quando ero al Governo la pensavo così.” Dichiarazioni non condivise dal Presidente della regione Michele De Pascale e dal Sindaco di Bologna Matteo Lepore, vista la versione diversa fornita dal Governo e dal Ministro Salvini, incontrato pochi giorni fa.

Il Presidente della regione Emilia Romagna Michele De Pascale: "Se si va avanti con il progetto che è stato identificato, il mio obiettivo è realizzarlo entro il mio mandato di presidente della Regione. Se si riparte da zero, io e Bignami siamo giovani tutti e due, ma nessuno dei due avrà l'opportunità di vedere niente. A un certo punto, serve un'assunzione di responsabilità. Bignami non deve dichiarare che è meglio Passante di mezzo rispetto al Passante sud, io rispetto la sua opinione. A questo punto la scelta è se fare il Passante di mezzo o non fare niente. Su questo dobbiamo essere onesti intellettualmente. Uno può sostenere che piuttosto che fare il Passante di mezzo è meglio non fare niente, è un'opinione che non condivido ma che rispetto. Dire che non va fatto il Passante di mezzo, ma un'altra opera più costosa, che deve ripartire anche nel suo iter di autorizzazione ambientale non è serio perché significa prendere in giro gli elettori".




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BOLOGNA: Emergenza casa, le proposte al tavolo della Fondazione Yunus

Più collaborazione fra pubblico e privato, incentivi per chi affitta immobili inutilizzati o li vuole ristrutturare, maggiori opportunità di trasporto per chi sceglie di trasferirsi nelle zone montane e la richiesta a livello nazionale di una legge sugli affitti brevi: queste alcune delle proposte realizzate dalle diverse realtà messe attorno allo stesso tavolo dalla Fondazione Yunus Italia per affrontare l’ormai cronico problema della mancanza di case a Bologna Maggiore collaborazione fra pubblico e privato, con ristrutturazioni di patrimonio comune inutilizzato e incentivi per rimettere in circolo alloggi sfitti (la stima è di oltre 15mila in città), ma non solo. Sono diverse le proposte messe a terra dalle diverse realtà messe attorno allo stesso tavolo dalla Fondazione Yunus, dal EmilBanca alla Cisl, dalle Acli a Confocooperative, senza dimenticare Comune, agenzie del lavoro e centri di formazione professionale, per affrontare l’ormai noto problema della casa a Bologna. I canoni d’affitto, stando ai dati forniti nell’ambito del percorso condiviso NextWelfare, sono saliti di oltre il 14% nel 2024, doppiando la media nazionale, con gli affitti brevi che si stanno letteralmente mangiano il patrimonio residenziale in centro. Serve dunque intervenire con diverse misure adottate in sinergia fra gli stakeholders, che passino anche dalla rigenerazione energetica degli immobili, dall’agenzia per l’abitare del Comune, che entro primavera dovrebbe essere operativa, e da politiche che evitino l’espulsione dal centro della cosiddetta fascia grigia. “Non è solo una questione legata agli immobili, ma un elemento di coesione sociale” sottolinea il vicepresidente di Yunus Italia, Giuseppe Torluccio. Emily Clancy, vicesindaca di Bologna, aggiunge: “Sugli affitti brevi serve una legge nazionale”. Altro tema è quello delle seconde case, sia di cui sono proprietarie vedove che non affittano per non aumentare il reddito e perdere la pensione di reversibilità, spiegano dalle Acli, sia di chi ne ha una vuota in appennino, per cui servono maggiori investimenti sulla mobilità e su ristrutturazioni ancora poco convenienti. Chiara Pazzaglia, presidente Acli Bologna, conclude: “Con gli altri partner penseremo a un fondo dedicato per ristrutturare questi alloggi, abbiamo sondato le disponibilità dei proprietari a metterle sul mercato e questa sarebbe un’altra soluzione concreta”.