19 APRILE 2025

09:38

NOTIZIA DI POLITICA

DI

401 visualizzazioni


19 APRILE 2025 - 09:38


NOTIZIA DI POLITICA

DI

401 visualizzazioni



BOLOGNA: Attivisti, cultura e società civile in piazza contro il riarmo

Mondo della cultura e della società civile in piazza a Bologna per dire no al riarmo, con un reading poetico (e non solo) organizzato senza “alcun cappello politico”, sottolineano i promotori. Presente anche una giovane donna gazawa fuggita dalla Striscia, oltre a numerosi comitati, attivisti e artisti

“A Gaza non c’è più niente, non c’è più vita” racconta una giovane donna gazawa finalmente al riparo, con le immagini di morte e distruzione nella Striscia impossibili da ricordare senza sofferenza, presente al reading di voci per il disarmo, organizzato in Piazza Nettuno a Bologna, su iniziativa, dal basso, di Valerio Minnella, tra i fondatori di Radio Alice, e Beppe Bottaro. Titolo: “La guerra non ci dà pace”. A rispondere presente, alternandosi al microfono, mondo della cultura e società civile. Artisti, comitati, attivisti e anche studenti dei licei Copernico e Minghetti. “È un’organizzazione che non ha nessun cappello partitico -assicura Bottaro – ma nasce dall’esigenza di amici e compagni di portare in piazza un altro modo di guardare questi tempi brutti”. “Le piazze del Pd non sono le nostre, noi abbiamo le stesse idee da cinquant’anni -dice invece Minnella- no armi, no guerre, no morti”. In piazza anche Alessandro Bergonzoni, che conclude: “Prima si poteva fare qualcosa? Non riesco a pensare che siamo solo la nostra patria e la nostra Europa”.




ALTRE NOTIZIE DI POLITICA

BOLOGNA: Referendum, presidio del Pd davanti alla sede Rai

Presidio del Partito Democratico davanti ai cancelli della Rai di Bologna, per denunciare lo scarso spazio dedicato dalla tv di Stato ai referendum del prossimo 8 e 9 giugno, coi dem compatti a sostegno dei cinque sì. Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, in città per un convegno sul welfare, si schiera invece per il no, invitando comunque i cittadini a recarsi alle urne Presidio davanti alla sede Rai Emilia-Romagna di Bologna organizzato dal Partito Democratico per denunciare, aperte virgolette, “il blackout informativo sui referendum dell’8 e 9 giugno”. Una denuncia rivolta principalmente verso il servizio pubblico, con manifestazioni in contemporanea davanti a tutti i cancelli Rai del Paese. “Noi chiediamo che si facciano dibattiti, che si dia spazio e che si dia la possibilità a tutti di essere informati su questo appuntamento così importante” spiega il responsabile organizzazione del Pd nazionale, Igor Taruffi. Il segretario regionale Luigi Tosiani parla invece di oscuramento sul tema da parte di “TeleMeloni” e sottolinea: “Si tratta di diritti fondamentali per le persone, di lavoro, la sua sicurezza, la battaglia contro la precarietà, la cittadinanza per tutte e tutti. Sono temi che toccano la vita delle persone. Il Partito Democratico ha deciso di appoggiare questi referendum e siamo pienamente in campo per questa sfida”. A sostegno del “no” tutte le forze di maggioranza in Parlamento, come ribadito sempre da Bologna, dov’era ospite ad un convegno sul welfare, dal leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi. “Chiediamo di andare a votare e di votare no -conferma – questi referendum sono sbagliati, un paradosso. Ci sono due modi per dire no, chiedere di astenersi, come fanno alcuni amici della coalizione, e quello nostro, cioè di andare a votare no. Anche perché c’è un tema di riflessione: chiediamo ai cittadini di tornare ad appassionarsi al voto come espressione della democrazia, credo che in questo momento sia anche giusto fare un invito, come facciamo noi, di esprimersi per il no, ma di andare a votare”.