23 APRILE 2025

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23 APRILE 2025 - 15:50


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RIMINI: Festa Liberazione, Sadegholvaad, “anche il papa non metterebbe sordina” | VIDEO

Polemiche sul 25 aprile dopo le parole del ministro Nello Musumeci che ha chiesto di celebrare la data con sobrietà. Per il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad, nemmeno papa Francesco avrebbe messo la sordina alla festa.

 

Il governo ha proclamato cinque giorni di lutto nazionale per la morte di papa Francesco, periodo nel quale ricade anche la Festa della Liberazione dal nazifascismo. Il ministro della Protezione civile Nello Musumeci ha commentato l’iniziativa ricordando che per il 25 aprile tutte le cerimonie sono consentite, specificando la necessità di “sobrietà”. Un’uscita non gradita soprattutto alla sinistra.

Per il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad anche papa Francesco avrebbe condiviso l’esigenza di celebrare il 25 aprile.

“Non sono un interprete del pensiero di papa Francesco, ovviamente, ma credo, per come lo abbiamo conosciuto, che sarebbe persino lui in imbarazzo a immaginare un 25 aprile in sordina. Per la libertà e la democrazia vale sempre la pena celebrare al meglio possibile”.

“Non voglio credere che il governo intendesse mettere la sordina ai festeggiamento dell’80mo della liberazione d’Italia”, aggiunge il sindaco, per il quale “le celebrazioni dovranno essere quelle di tutti gli anni, con grande partecipazione e sentimento”.




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BOLOGNA: Referendum, presidio del Pd davanti alla sede Rai

Presidio del Partito Democratico davanti ai cancelli della Rai di Bologna, per denunciare lo scarso spazio dedicato dalla tv di Stato ai referendum del prossimo 8 e 9 giugno, coi dem compatti a sostegno dei cinque sì. Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, in città per un convegno sul welfare, si schiera invece per il no, invitando comunque i cittadini a recarsi alle urne Presidio davanti alla sede Rai Emilia-Romagna di Bologna organizzato dal Partito Democratico per denunciare, aperte virgolette, “il blackout informativo sui referendum dell’8 e 9 giugno”. Una denuncia rivolta principalmente verso il servizio pubblico, con manifestazioni in contemporanea davanti a tutti i cancelli Rai del Paese. “Noi chiediamo che si facciano dibattiti, che si dia spazio e che si dia la possibilità a tutti di essere informati su questo appuntamento così importante” spiega il responsabile organizzazione del Pd nazionale, Igor Taruffi. Il segretario regionale Luigi Tosiani parla invece di oscuramento sul tema da parte di “TeleMeloni” e sottolinea: “Si tratta di diritti fondamentali per le persone, di lavoro, la sua sicurezza, la battaglia contro la precarietà, la cittadinanza per tutte e tutti. Sono temi che toccano la vita delle persone. Il Partito Democratico ha deciso di appoggiare questi referendum e siamo pienamente in campo per questa sfida”. A sostegno del “no” tutte le forze di maggioranza in Parlamento, come ribadito sempre da Bologna, dov’era ospite ad un convegno sul welfare, dal leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi. “Chiediamo di andare a votare e di votare no -conferma – questi referendum sono sbagliati, un paradosso. Ci sono due modi per dire no, chiedere di astenersi, come fanno alcuni amici della coalizione, e quello nostro, cioè di andare a votare no. Anche perché c’è un tema di riflessione: chiediamo ai cittadini di tornare ad appassionarsi al voto come espressione della democrazia, credo che in questo momento sia anche giusto fare un invito, come facciamo noi, di esprimersi per il no, ma di andare a votare”.