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BOLOGNA: Inaugurazione anno giudiziario, protesta contro la separazione delle carriere

POLITICA - Anche a Bologna i magistrati hanno protestato, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte d’Appello, contro la riforma che prevede la separazione delle carriere. Critici anche il presidente dell’assise e il procuratore generale Protesta delle toghe contro la riforma costituzionale che prevede la separazione delle carriere, fuori dalla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario della corte d’appello anche a Bologna. Prima presidio in circa 150 con Costituzione tra le mani, cartelli e coccarde tricolore, poi l’abbandono della sala al momento dell’intervento del rappresentante del ministero, Davide Galli. Per l’Anm si tratta di una riforma “punitiva” e che “indebolirà la magistratura e il suo autogoverno”. “Secondo noi altera gli equilibri democratici previsti dal costituente, prevediamo anche uno sciopero il 27 febbraio” annuncia Eleonora Pirillo, presidente regionale dell’associazione dei magistrati. Il procuratore generale Paolo Fortuna la definisce “inutile”, esortando il ministro Nordio a puntare “sui veri problemi per i cittadini”, dai tempi della giustizia alla carenza di personale. “Evitare sovrapposizione di riforme continue” l’appello del presidente della corte nella sua relazione. Calano le pendenze ma ci sono problemi d’organico anche nella relazione del procuratore generale. Nell’ultimo anno, 308 i reati iscritti per “codice rosso”, in lieve calo, ma coi reati di violenza di genere che salgono dell’11%. Aumentano anche i reati contro il patrimonio, quelli da parte di minori e per omicidio colposo sul lavoro: 38 i procedimenti in regione e 42 vittime, 26 l’anno precedente. “C’è l’attesa che il ministero svolta finalmente la sua funzione di supporto all’attività giudiziaria -commenta il presidente Giuseppe De Rosa -. A Bologna abbiamo anche gravi problemi di edilizia giudiziaria ma nonostante questo lo smaltimento dell’arretrato procede come previsto. Occorrono però necessariamente da un lato un’idea di organizzazione che per il momento non vedo e investimenti adeguati dall’altro”.

Thumbnail CESENA: Striscione inneggiante al duce affisso in centro città | FOTO

CESENA: Striscione inneggiante al duce affisso in centro città | FOTO

A Cesena, su un cavalcavia nei pressi di viale Europa,  di fronte al centro commerciale Lungosavio, sono apparsi due striscioni che portano la firma di Casapound: su uno, in chiaro riferimento a Mussolini, si legge "Viva M figlio del secolo" e su un altro "Buon viaggio Shaggy". Entrambi hanno destato la curiosità di passanti e automobilisti, essendo ben visibili anche da lontano. Dopo qualche ora, secondo quanto si apprende, alcuni cittadini hanni rimosso gli striscioni gettandoli nella spazzatura. Alcuni striscioni di CasaPound con la frase: “Viva M figlio del secolo” sono apparsi anche in diversi quartieri di Roma. La scritta è una provocazione nei confronti della serie televisiva tratta dal libro di Antonio Scurati. Nella Capitale lo striscione è stato issato nelle zone dell'Esquilino e del Tuscolano. E ancora: a Casalotti, a Ostia, a Cesano e a Pomezia. Nel resto d'Italia striscioni sono apparsi a Napoli, Milano, Firenze, Verona, Torino e Genova. “‘Voi mi odiate perché mi amate ancora’, disse Benito Mussolini ai suoi ex compagni, lasciando il Partito socialista. Più di un secolo dopo – spiega CasaPound –, siamo ancora lì. Mentre il mondo è in piena trasformazione e l’Italia si trova di fronte a sfide cruciali per il suo futuro, qui si discute ancora e solo di lui”. “E con la necessità di renderlo quanto più possibile grottesco affinché la sua immagine non ingeneri pericolose tentazioni - aggiunge CasaPound -. I dibattiti di questi giorni sono quindi spiegabili solo in questo modo: come un segreto atto d’amore. Amore frustrato, amore negato, amore che teme se stesso e quindi si trasforma in odio. Lo amano ancora, quindi devono urlare al mondo che lo odiano. Orsù, compagni, ancora uno sforzo, gridiamo insieme viva M, figlio del secolo”

Thumbnail EMILIA-ROMAGNA: Curcio incontra il Patto per il lavoro e per il clima | VIDEO

EMILIA-ROMAGNA: Curcio incontra il Patto per il lavoro e per il clima | VIDEO

Proseguono gli incontri nel territorio del neo commissario per il post alluvione in Emilia-Romagna, Fabrizio Curcio, che dopo le province di Ravenna e Forlì-Cesena ha fatto tappa nella sede della Regione per un vertice coi componenti del Patto per il lavoro e per il clima Proseguono gli incontri del neo commissario per il post alluvione in Emilia-Romagna, Fabrizio Curcio, che insieme al governatore De Pascale ha avuto un faccia a faccia in Regione con le diverse componenti del Patto per il lavoro e per il clima. Un incontro positivo per entrambi, con miglioramenti e chiarezza nelle procedure di indennizzo e riduzione dei rischi quasi a fare da parole d’ordine. “Il metodo è quello che ci siamo dati -spiega a margine Curcio -, del partire da ciò che è stato fatto. Su alcune cose siamo fiduciosi che si possa migliorare in modo abbastanza rapido, su altre serve una riflessione, ma non significa fermare la macchina ma continuare a fare determinate attività operative, sapendo che alcune modifiche necessitano di un momento in più. Si continuerà con le opere urgenti, si lavorerà su indennizzi e imprese -continua – su personale struttura si lavorerà, abbiamo riattivato gli sportelli sul territorio. Noi lavoriamo con sovrastrutture organizzative ma il cittadino è sempre lo stesso. E credo che un passaggio di semplificazione vada fatto”. Quanto alle polemiche sulle risorse economiche, Curcio, annunciando a breve parte della struttura commissariale nel territorio, replica: “Se continuiamo a dibattere sulla risorsa fine a sé stessa, ma facciamo fatica a mettere a terra quello che abbiamo, facciamo anche fatica nel tavolo in cui quelle risorse vanno definite”. Buone notizie infine per il territorio bolognese. Spiega infatti il governatore Michele De Pascale: “Abbiamo dato intesa all’ordinanza di protezione civile per gli eventi di ottobre, che riguardano in modo marcato Bologna, e quindi per i 20mila euro per le imprese, i 10mila euro per chi è stato colpito due volte e i cinquemila per chi una volta sola, sono operativi e sarà possibile fare domanda”.


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