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FORLÌ: Priolo incontra sindaci e provincia per pianificare il futuro | VIDEO

POLITICA - "L'obiettivo è quello di condividere le linee principali del nuovo mandato e quindi di iniziare un lavoro assieme ai territori, facendo già una dead line di quello che sono le prossime tappe del lavoro". Lo ha detto l'assessore regionale Irene Priolo al termine dell'odierno incontro, nella sede provinciale, con i sindaci della provincia di Forlì-Cesena. "Sull'urbanistica abbiamo parlato della legge sulle aree idonee. Ci siamo confrontati - ha spiegato Priolo - sul decreto salva casa che riguarda da vicino la vita dei comuni, ma abbiamo affrontato, più genericamente, il nuovo piano dei trasporti che avrà una durata decennale. Ovviamente abbiamo affrontato anche tutti i temi che riguardano l'ambiente, le infrastrutture, la pianificazione territoriale, il piano di tutela delle acque. Ho raccolto già - ha concluso l'assessora - le prime opinioni dei sindaci sugli aspetti di criticità presenti sul territorio e di cui noi ce ne dovremo fare carico come regione" "E' emerso l'argomento impianti eolici, di cui ci dobbiamo assolutamente fare carico - ha aggiunto l'assessora Priolo, riferendosi alle maggiori preoccupazioni espresse dai sindaci - . Un progetto, che riguarda principalmente i comuni di Modigliana e Tredozio, e che attualmente è per via ministeriale. E' ovvio che la legge sulle aree idonee dovrà indagare in maniera puntuale e attenta le fragilità del nostro territorio". Poi, ha prosefguito, "abbiamo il tema del salva casa per quanto riguarda soprattutto i comuni di carattere turistico. Abbiamo perciò necessità di costruire assieme a loro delle norme-ponte per salvaguardare l'identità e la specificità della programmazione dei comuni, e poi, più genericamente, i temi legati alla programmazione futura delle infrastrutture, ad una strategia che deve tenere assieme ferro, gomma e altro, e dunque aeroporto, scali merci, rete stradale ed altro che riguardano in maniera importante la provincia di Forlì-Cesena", ha concluso Priolo.

Thumbnail BOLOGNA: Emergenza casa, le proposte al tavolo della Fondazione Yunus

BOLOGNA: Emergenza casa, le proposte al tavolo della Fondazione Yunus

Più collaborazione fra pubblico e privato, incentivi per chi affitta immobili inutilizzati o li vuole ristrutturare, maggiori opportunità di trasporto per chi sceglie di trasferirsi nelle zone montane e la richiesta a livello nazionale di una legge sugli affitti brevi: queste alcune delle proposte realizzate dalle diverse realtà messe attorno allo stesso tavolo dalla Fondazione Yunus Italia per affrontare l’ormai cronico problema della mancanza di case a Bologna Maggiore collaborazione fra pubblico e privato, con ristrutturazioni di patrimonio comune inutilizzato e incentivi per rimettere in circolo alloggi sfitti (la stima è di oltre 15mila in città), ma non solo. Sono diverse le proposte messe a terra dalle diverse realtà messe attorno allo stesso tavolo dalla Fondazione Yunus, dal EmilBanca alla Cisl, dalle Acli a Confocooperative, senza dimenticare Comune, agenzie del lavoro e centri di formazione professionale, per affrontare l’ormai noto problema della casa a Bologna. I canoni d’affitto, stando ai dati forniti nell’ambito del percorso condiviso NextWelfare, sono saliti di oltre il 14% nel 2024, doppiando la media nazionale, con gli affitti brevi che si stanno letteralmente mangiano il patrimonio residenziale in centro. Serve dunque intervenire con diverse misure adottate in sinergia fra gli stakeholders, che passino anche dalla rigenerazione energetica degli immobili, dall’agenzia per l’abitare del Comune, che entro primavera dovrebbe essere operativa, e da politiche che evitino l’espulsione dal centro della cosiddetta fascia grigia. “Non è solo una questione legata agli immobili, ma un elemento di coesione sociale” sottolinea il vicepresidente di Yunus Italia, Giuseppe Torluccio. Emily Clancy, vicesindaca di Bologna, aggiunge: “Sugli affitti brevi serve una legge nazionale”. Altro tema è quello delle seconde case, sia di cui sono proprietarie vedove che non affittano per non aumentare il reddito e perdere la pensione di reversibilità, spiegano dalle Acli, sia di chi ne ha una vuota in appennino, per cui servono maggiori investimenti sulla mobilità e su ristrutturazioni ancora poco convenienti. Chiara Pazzaglia, presidente Acli Bologna, conclude: “Con gli altri partner penseremo a un fondo dedicato per ristrutturare questi alloggi, abbiamo sondato le disponibilità dei proprietari a metterle sul mercato e questa sarebbe un’altra soluzione concreta”.

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EMILIA-ROMAGNA: Alluvione, Musumeci contro la Regione, “7 milioni non spesi per Traversara” | VIDEO

"Le risorse ci sono, sono state stanziate e sono disponibili, ma affinché possano essere utilizzate è necessario che gli enti locali avanzino le richieste previste" Così il ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, ha risposto durante un question time alla Camera a un’interrogazione presentata da Rosaria Tassinari sulla situazione dei fondi destinati ai comuni colpiti dalle alluvioni. Un caso specifico è stato al centro dell’intervento del ministro: quello di Traversara, nel comune di Bagnacavallo, una delle zone più colpite dagli allagamenti degli ultimi due anni. "Abbiamo stanziato 7 milioni e 187 mila euro, ma fino ad ora non è pervenuta alcuna richiesta di erogazione per questi fondi", ha dichiarato Musumeci. Una situazione che, secondo la deputata di Forza Italia, dimostra un’evidente inerzia da parte della Regione Emilia-Romagna nell’attuare i lavori di messa in sicurezza del territorio. "I soldi ci sono, ma bisogna muoversi", ha dichiarato. "La Regione ha il dovere di sbloccare le risorse disponibili, non si può perdere altro tempo". Un attacco che non è stato accolto senza replica dalla sottosegretaria alla presidenza della Regione Emilia-Romagna, Manuela Rontini, secondo la quale le dichiarazioni del governo non corrispondono al vero. "Non ci sono fondi disponibili e non utilizzati per l’alluvione", ha spiegato Rontini. "Anzi, ad oggi i fabbisogni non coperti da finanziamento ammontano a 233 milioni di euro". Una criticità, ha aggiunto Rontini, che potrebbe essere risolta con un decreto che unifichi le emergenze legate agli eventi a partire dallo scorso maggio. Su questo fronte, si sta lavorando con la struttura commissariale per accelerare i tempi.


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