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CALCIO: Calafiori e Castro illudono il Bologna, la Juventus risorge e impatta sul 3-3

SPORT - I rossoblù dominano la sfida, poi vengono rimontati nell’ultimo quarto d’ora.   Serata stellare e da fuochi di artificio per il Bologna. Contro la Juventus la partenza è a razzo in tutti i sensi: mantre dalla curva Costa vengono sparati i fuochi artificiali, il primo botto lo esplode la formazione di Thiago Motta. Dopo nemmeno un minuto Freuler ruba una palla da dentro l’area ospite e impegna Szczesny che si rifugia in angolo. Con ancora lo spettacolo pirotecnico in atto, sugli sviluppi del tiro dalla bandierina la palla di Castro viene mal ribattuta dalla difesa della Vecchia Signora, Calafiori dal cuore dell’area ha tutto il tempo di mirare sotto la traversa e infilare il vantaggio. Gli uomini di Montero sono in tilt e all’11’ su cross dalla sinistra di Ndoye, Castro infila il raddoppio di testa, dopo il tocco ravvicinato del compagno Urbanski. Il dominio è totale degli emiliani, tanto che potrebbero chiudere l’incontro già all’11’, ma la rete di Odgaard è in chiaro e netto fuorigioco. E’ timidissima la reazione della Juventus, con il primo tiro ad inizio ripresa, a firma di Rabiot, deviato da Posch e sventato successivamente da Skorupski. Lo show rossoblù prosegue e si materializza il tris: in un’azione corale e in velocità dei felsinei, dove la difesa dei piemontesi è lacunosa, Castro appoggia per il treno Calafiori, l’azzurrino con un cucchiaio segna la sua doppietta di serata. L’incontro sembra in ghiaccio ma non è così perché i bianconeri risorgono dalle ceneri dopo una gara condotta sotto il livello dell’acqua. Al 76’ Chiesa, su errore di Lucumi, dà speranza ai suoi, poi la magia di Milik su calcio da fermo spiana la strada al pareggio firmato dal neo entrato Yildiz. Con 68 punti a testa, Bologna e Juventus si giocheranno il terzo posto nell’ultima giornata.

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BOLOGNA: Ex vigilessa uccisa, decisa l'autopsia sul corpo di Sofia

CRONACA - Mercoledì 22 maggio la Procura bolognese conferirà al medico legale Arianna Giorgetti l'incarico per l'autopsia su Sofia Stefani, 33enne ex vigilessa uccisa il 16 maggio da un colpo partito dalla pistola di Giampiero Gualandi, 62enne ex comandante della polizia locale di Anzola Emilia. L'uomo si trova in carcere, dopo l'udienza davanti al Gip e la difesa, avvocato Claudio Benenati, ha già annunciato il ricorso al Riesame. L'accusa contesta l'omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dalla relazione affettiva. L'indagato si è difeso dicendo che il colpo letale è partito accidentalmente, durante una breve colluttazione, nell'ufficio del comando della polizia locale di Anzola.

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EMILIA-ROMAGNA: Erosione costiera, allarme dei geologi, “cambiare modello turistico” | VIDEO

ATTUALITÀ - Un anno fa l’alluvione in Romagna che, tra i suoi effetti, ha accentuato l’erosione costiera. Un fenomeno su cui l’ordine regionale dei geologi lancia l’allarme chiedendo alla politica di occuparsene.   Sono sempre più frequenti le inondazioni marine dovute a mareggiate, e lo saranno sempre di più a causa del riscaldamento globale che provoca l’innalzamento marino di 1,5 mm all’anno, con punte di 3 negli ultimi anni. A questo si associa la subsidenza di 1-2 cm l’anno. E così la spiaggia scompare. “Attualmente il 57% del litorale è protetto da opere di difesa, particolarmente concentrate in provincia di Rimini e Forlì-Cesena – spiega Paride Antolini, presidente dell’Ordine dei Geologi dell’Emilia–Romagna -, e sempre più frequentemente si devono affrontare e gestire criticità dovute alle mareggiate che tendono a provocare inondazioni marine su un territorio piatto, quasi a livello del mare se non al disotto. In uno scenario di cambiamento climatico in cui si registra un innalzamento medio del livello del mare di circa 1,5 mm all’anno con punte di oltre 3 mm negli ultimi anni, associato ad una subsidenza di 1-2 cm all’anno, è chiaro che le criticità a cui andremo incontro sono estremamente serie. I tratti di litorale in erosione risultano, dai dati del 2018, essere il 18% con una situazione che però è in miglioramento”. Un fenomeno, quello dell’erosione costiera, che in Emilia-Romagna riguarda il 18% del litorale e che senza il ripascimento riguarderebbe il 30% della costa. “In Emilia-Romagna esiste un territorio posto tra la pianura alluvionale e il mare formato da circa 130 km di spiaggia quasi continua, un territorio ampiamente costruito ma che ancora riserva tratti naturali di elevata valenza ecologica – prosegue il geologo -. Negli ultimi 10.000 anni si è assistito, a scala delle centinaia di anni, ad una alternanza tra periodi con clima freddo a fasi più miti con ripercussioni nella posizione della linea di costa, tanto è vero che 5.000 anni fa, all’alba delle grandi civiltà, la spiaggia era spostata 30 Km nell’entroterra. L’attuale l’erosione, l’ingressione marina e innalzamento del livello del mare, è direttamente collegata alla variazione climatica in atto, così come lo è stata la progradazione del delta del Po dalla metà del XIV secolo alla metà del XIX secolo per oltre 25 km a causa di un maggior apporto solido in un periodo climatico più freddo”. Entro il 2100 gli scienziati prevedono un innalzamento del mare di 50-70 cm e un abbassamento del suolo sotto il suo livello per un territorio di 12 mila metri quadrati. I bambini di oggi, insomma, rischiano di vedere una Riviera romagnola sommersa. “L’erosione costiera, l’inondazione marina, la subsidenza, la salinizzazione degli acquiferi e il rischio sismico sono temi che su cui bisogna investire risorse per il loro studio ma anche incominciare a progettare il futuro dell’economia costiera romagnola. In 70 anni, nell’arco di una generazione – ha concluso Antolini - siamo passati dal costruire alberghi in riva al mare all’esigenza di come gestire il costruito, come conciliare questa economia turistica a fronte di cambiamenti che ci costringeranno a delle scelte che forse ancora neppure immaginiamo”.

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CESENA: Elezioni comunali, Confcooperative dialoga con i candidati a sindaco

POLITICA - Seconda puntata del ciclo Incontri Cooperativi, le trasmissioni nelle quali dirigenti di Confcooperative Romagna e delle cooperative aderenti saranno presenti negli studi di Teleromagna per il confronto con i candidati a Sindaco di altrettanti Comuni della Romagna. La seconda puntata condotta da Elisabetta Zandoli è dedicata a Cesena e andrà in onda lunedì 20 maggio alle ore 21.00 su Teleromagna, anche in streaming e in replica martedì 21 maggio alle ore 23.30 e mercoledì alle ore 15.00 del 22 maggio. Hanno raccolto l’invito di Confcooperative Romagna il candidato sindaco per il centrosinistra Enzo Lattuca, il candidato del centro destra Marco Casali, Marco Giangrandi della lista Cesena Siamo Noi e altre tre civiche, Paolo Sensini della lista “Per la Pace e il bene comune. Cesena viva e unita”. Le città coinvolte nelle varie puntate sono Forlì, Cesena, Lugo di Romagna e Santarcangelo di Romagna a rappresentare i principali ambiti del territorio romagnolo. Tra i temi principali che gravitano nelle competenze delle Amministrazioni locali, sottoposti da Confcooperative Romagna all’attenzione dei candidati, l’economia sociale e la sua declinazione territoriale, il riconoscimento della funzione della cooperazione sociale per il welfare anche attraverso il riconoscimento degli aumenti salariali previsti dal nuovo contratto; e ancora le comunità energetiche, le possibili soluzioni di accoglienza e integrazione a livello comunale per rispondere alla carenza di personale di cui soffrono le imprese in tutti i settori a iniziare da quello agricolo e del sociale, la tutela dei lavoratori nei bandi. Si tratta di una serie di richieste inserite nel documento predisposto da Confcooperative Romagna in occasione delle elezioni dell’8 e 9 giugno e rivolto a tutti i candidati alla guida dei Comuni in Romagna, portando al centro il punto di vista della cooperazione.

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SAN MARINO: Lavoro, i frontalieri salgono a quota ottomila | VIDEO

ECONOMIA - Raggiungono quota ottomila i transfrontalieri che ogni giorno si recano a lavorare nella Repubblica di San Marino, e rappresentano il 36% della forza lavoro. È quanto emerge dagli ultimi dati dell’Ufficio di statistica del Titano.   L'Ufficio di Statistica di San Marino ha diffuso i dati relativi al mercato del lavoro per i primi tre mesi del 2024, rivelando una dinamica positiva dell’occupazione con una crescita del numero di lavoratori di cui è protagonista l’incremento significativo dei frontalieri. Al 31 marzo, il numero complessivo dei lavoratori ha superato le 24.000 unità con un incremento del 2,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il tasso di disoccupati sfiora il 3%, ma oltre la metà di questi si definisce immediatamente disponibile all’impiego. Significativa la crescita dell’occupazione nel settore privato nell'ultimo anno, soprattutto nel commercio all’ingrosso e al dettaglio, nella riparazione di veicoli insieme alle agenzie di viaggio e ai servizi di informazione e comunicazione. Una leggera flessione, invece, per la manifattura. Un dato di rilievo riguarda i lavoratori frontalieri, che hanno superato le ottomila unità, ovvero il 36% di tutti i dipendenti presenti a San Marino. Un incremento notevole rispetto allo stesso periodo del 2023, +9%. La maggior parte dei frontalieri è impiegata come operai e impiegati. Pochissimi quelli che ricoprono posizioni dirigenziali.

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