BOLOGNA: Landini lancia i referendum su lavoro e cittadinanza, “al voto e alla lotta” | VIDEO
ATTUALITÀ - Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, lancia da Bologna la campagna per il voto ai cinque referendum su cittadinanza e lavoro promossi dal sindacato, dicendosi ottimista sul raggiungimento del quorum Dimezzare i tempi per la cittadinanza da 10 a 5 anni. Abrogare il decreto del Jobs Act in materia di licenziamenti illegittimi, cancellare il tetto all’indennità nei licenziamenti, eliminare alcune norme sull’utilizzo dei contratti a termine ed eliminare le misure che impediscono, in caso di infortunio sul lavoro, di estendere la responsabilità all’impresa appaltante. Sono in sintesi questi i cinque quesiti referendari promossi dalla Cgil, che dal PalaDozza di Bologna fa partire la sua campagna per il voto. “Sono il primo a sapere che portare a votate 26 milioni di persone non è facile, ma credo davvero che non sono abbiamo ragione -ha detto dal palco il segretario Maurizio Landini- ma che possiamo avere la forze insieme a tutti quelli che noi si vogliono battere per dimostrare che la maggioranza di questo Paese è fatta di gente per bene”. Oltre tremila i delegati, per una due giorni bolognese cominciata con Landini che suona la carica, lancia la sfida anche ai partiti sui referendum e replica alla premier Meloni, che di recente ha definito “tossica” la sua visione del conflitto. Al governo dico che deve abituarsi a discutere non solo con quelli che gli danno ragione” ha detto a margine. Landini propone poi un Election day mettendo insieme referendum e amministrative. “La libertà senza giustizia sociale è solo la libertà di morire di fame” ha aggiunto il segretario generale dal Palco, rilanciando: “I diritti non li ha mai regalati nessuno. E quando mi dicono stai facendo politica? Si. Perché la Cgil nella sua storia la politica l’ha sempre fatta. Al voto e alla lotta”.