CALCIO: Sassuolo ingiocabile per un Cesena sempre più spento | VIDEO
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Semplicemente di un'altra categoria. E infatti, l'anno prossimo, il Sassuolo non giocherà più in Serie B dopo appena una stagione da imbucato, durante la quale la squadra di Grosso ha asfaltato tutti. L'undicesima vittoria della stagione in trasferta è stata fin troppo comoda contro un Cesena spesso inerme e mai in grado di impensierire l'ex Satalino, se non a gara morta e sepolta, durante la passerella finale. I bianconeri, ora decimi in virtù della classifica avulsa, restano inchiodati a quota 44, ma le facce spente viste contro la capolista non sono certo da playoff. Senza Ciofi, fermato da un problema muscolare, tocca a Piacentini, che al 6' sfonda a destra e trova Francesconi: il tiro a colpo sicuro del mediano viene deviato da Muharemovic. Scampato il pericolo, il Sassuolo comincia a correre e a macinare palle-gol, ispirate dallo sconfinato talento di due esterni che non c'entrano nulla con la B, Laurientè e Berardi. Sono proprio loro a sfiorare il vantaggio, ma Klinsmann è sempre decisivo e, dopo il tocco della traversa, lo sciagurato Moro mette fuori a porta vuota da un metro. Il Sassuolo la sblocca al 24', sempre con i pennelli illegali dei suoi due tenori: cross al bacio di Berardi e tocco fin troppo facile di un Laurientè dimenticato sul secondo palo da Francesconi. Il Cesena prova a sgommare, ma Shpendi e La Gumina non pungono e così, al minuto 36, Klinsmann salva ancora sul tiro dello scatenato Laurientè. Dopo l'intervallo Mignani ci ha messo le mani, passando al 4-4-2 con Tavsan e Adamo a blindare le fasce, ma il Sassuolo chiude subito i giochi: imbucata di Muharemovic per Laurientè, che dal cuore dell'area fredda Klinsmann. Per evitare la goleada, in una partita a senso unico, servono gli effetti speciali del portiere. Dopo una chance non sfruttata da Saric al minuto 20, il figlio d'arte sale in cattedra, abbassando la saracinesca prima su Iannoni, con l'aiuto del palo, e poi anche su Berardi, nell'ultimo sussulto vero prima della sfilata finale e delle conclusioni di Russo e di Adamo, che fanno il solletico a Satalino e a una capolista semplicemente ingiocabile.