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FAENZA: Racket delle pompe funebri, 6 infermieri condannati

CRONACA - La Corte dei Conti dell’Emilia-Romagna ha condannato sei infermieri che lavoravano nelle camere mortuarie di Lugo e Faenza (Ravenna) a restituire all’Ausl Romagna circa 13.700 euro, perché avevano ricevuto pagamenti non dovuti. Secondo la Procura, gli infermieri avrebbero anche usato materiali dell’ospedale per vestire le salme, una pratica vietata dalle regole aziendali. Aveva chiesto quindi una multa più alta, di 20.000 euro in totale. I giudici non hanno concesso loro sconti di pena perché hanno ritenuto che ci fosse un arricchimento doloso, cioè che gli infermieri si fossero arricchiti consapevolmente in modo illecito. Il caso rientra nel più ampio scandalo del cosiddetto “racket dei funerali”, un sistema illegale scoperto tra Faenza, Lugo, Imola e altri comuni del Ravennate. Le indagini, partite nel 2020 dopo la denuncia di un’impresa funebre, hanno rivelato che alcuni dipendenti delle camere mortuarie, in cambio di soldi dalle agenzie funebri “amiche”, fornivano servizi fuori dai loro compiti, come preparare e vestire le salme usando mezzi dell’ospedale. Inoltre, avrebbero segnalato in anticipo le “salme libere” (quelle i cui familiari non avevano ancora scelto un’impresa funebre) e favorito le ditte compiacenti, assegnando loro le camere ardenti migliori e ostacolando la concorrenza. Sul piano penale, il processo per il racket dei funerali ha coinvolto 51 imputati (35 persone e 16 aziende): ci sono state 7 assoluzioni, 3 non luoghi a procedere, e varie condanne o patteggiamenti, per un totale di circa 26 anni di carcere e 10.000 euro di multe alle imprese coinvolte.

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CALCIO: Mignani detta la linea per La Spezia, “La classifica inganna” | VIDEO

SPORT - "Testa bassa, prestazione e punti". Questo chiede Michele Mignani al suo Cesena per la partita contro lo Spezia che i romagnoli giocheranno sabato 18 ottobre allo stadio "Picco" alle ore 19:30. Un imperativo seguito dal chiaro invito rivolto all’ambiente a non farsi ingannare dall’ultimo posto in classifica occupato dalla squadra dell'omologo Luca  D’Angelo. Il trabocchetto della classifica. Vietato farsi ingannare dalla classifica. È questo il diktat diretto e insindacabile dell’allenatore del Cesena Michele Mignani per il prossimo match di Serie B contro lo Spezia. L’ultimo posto a 7 punti occupato, in questo momento della stagione, dalla squadra ligure non deve far abbassare la guardia ai giocatori romagnoli. Precedenti alla mano, il Cesena al “Picco” ha sempre fatto fatica e un calo di tensione causato dal titolo di “favorita” non è quello che serve. "La Spezia ha un valore assoluto altissimo" - ha esordito senza giri di parole il mister dei romagnoli -. "Poi la classifica dice che ha fatto pochi punti per quelle che sarebbero state le aspettative, ma - ha precisato - guardarla in questa fase di stagione ritengo non abbia alcun senso".  Ha poi messo in monito tutto l'ecosistema Cesena: "Domani sarà una partita molto dura, faremo fatica, ma mi auguro valga lo stesso anche per loro" - ha affermato Michele Mignani. Se la classifca dello Spezia non deve influenzare, vale lo stesso per le recenti uscite dei ragazzi di Mignani: "La squadra ha sbagliato 15 minuti delle ultime due partite - ha riportato l'allenatore genovese - e in quel quarto d'ora abbiamo preso gol sia con il Forsinone che con la Reggiana. Come tutte le squadre abbiamo pregi e difetti. Per la partita con lo Spezia i ragazzi sono preprarati: sanno che gara gli aspetta e sono pronti ad affrontarla" - ha concluso sicuro e fiducioso.

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CALCIO: È un Fratta senza limiti, Malandri, "Partenza da sogno" | VIDEO

SPORT - A occupare la prima posizione nel girone B del campionato di Eccellenza non c'è solo la Spal: a fare compagnia ai ferraresi ci sta pensando anche il sorprendente Fratta Terme, la neopromossa squadra romagnola che sta mantenendo il ritmo della corazzata biancazzurra. "Quando è uscito il calendario - ha commentato il tecnico Enrico Malandri a Zona D - e abbiamo visto che avremmo giocato in casa della Spal, l’ho subito considerato un premio per la vittoria dello scorso campionato. Era l’occasione perfetta per affrontare la partita sulle ali dell’entusiasmo, e così è stato: siamo andati là per giocarci le nostre carte. Poi è arrivata anche un po’ di fortuna, con quella vittoria al 95’ frutto di un pizzico di incoscienza, che ci ha dato ancora più carica. Va detto che rispetto alla squadra che ha conquistato la promozione, abbiamo cambiato poco: solo qualche innesto, ma il gruppo è rimasto lo stesso. Questo ci ha sicuramente aiutato all’inizio. La vittoria con la Spal ha portato ulteriore entusiasmo e i risultati stanno arrivando. Ora ci godiamo il momento".

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CESENA: Denuncia ai Carabinieri, "Picchiati da gruppo di neo fascisti"

CRONACA - Aggrediti a calci e pugni da un gruppo di persone in pieno centro a Cesena. E quanto sarebbe stato denunciato ai carabinieri da due giovani di origine straniera, un 30enne albanese da tempo residente in città e un suo amico di origine marocchina. Secondo quanto riferito dal 30enne l'episodio sarebbe accaduto nella notte tra l'11 e il 12 ottobre scorso. I due sarebbero stati aggrediti da una quarantina di persone che, senza motivo e alcuna provocazione, li avrebbero picchiati. Secondo quanto riferito dal 30enne questi sarebbe stato trasportato al pronto soccorso, con diagnosi di una frattura del cranio e una ferita lacero-contusa al cuoio capelluto, con una prognosi di 30 giorni. Sempre secondo il racconto della vittima l'aggressione sarebbe da attribuire ad ambienti neo-fascisti attivi in zona. Sulla vicenda ha preso posizione Fondamenta, lista cittadina che fa riferimento ad Avs che sottolinea come "Siamo davanti a un ritorno evidente di violenza ideologica che veicola odio, razzismo e intimidazione, ed è urgente vengano adottate al più presto misure che garantiscano la sicurezza di ogni cittadino". "Fondamenta-Avs - prosegue la nota - lancia tre richieste inderogabili: identificazione rapida e trasparente dei responsabili; chiusura immediata di luoghi, sedi, spazi pubblici che favoriscono l'organizzazione di soggetti d'odio, spazi che, se riconducibili agli stessi ambienti dell'aggressione di settembre in Corte Dandini, devono essere sgomberati e confiscati". Nella nota ci si riferisce all'episodio, con pestaggio, dello scorso 30 agosto, che aveva provocato una manifestazione e la richiesta della chiusura di un circolo riconducibile a Casapound

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BOLOGNA: Attentato Ranucci, Aser, "è passo indietro democrazia"

ATTUALITÀ - “Un passo indietro nella democrazia e un terribile campanello d’allarme per la libertà di stampa”. Così l’Associazione della stampa dell’Emilia-Romagna (Aser) commenta con sconcerto e preoccupazione l’attentato compiuto ai danni di Sigfrido Ranucci, giornalista e conduttore di Report.  “È un vile gesto – denuncia l’Aser – ai danni non solo del collega, ma della libertà di informazione”. L’associazione esprime “massima vicinanza a Ranucci e alla sua famiglia” e sollecita “una adeguata risposta delle istituzioni, perché l’attentato mostra un salto di qualità nelle azioni contro il giornalismo. Autori e mandanti devono essere immediatamente individuati e assicurati alla giustizia”. L’Aser ha annunciato l’adesione al presidio in programma oggi alle 16 davanti alla sede Rai di via Teulada a Roma, promosso da Fnsi, Usigrai e Stampa Romana, “per essere al fianco di Ranucci e riaffermare che per i giornalisti italiani la libertà di informazione è inviolabile”.4 Nel contempo, l’associazione, insieme all’Asm (Associazione Stampa Modenese) e al comitato di redazione della Rai Tgr Emilia-Romagna, promuove un presidio alle 18 in piazza Torre a Modena, davanti al sacrario dei caduti della Ghirlandina. Tutti i giornalisti e le giornaliste, oltre alla cittadinanza, sono invitati a partecipare. In una nota, anche l’Associazione Stampa Modenese ha espresso “profondo sgomento per il vile attentato” e piena solidarietà a Ranucci e alla redazione di Report. “Intimidire in modo così spregevole un giornalista d’inchiesta – afferma l’Asm – significa colpire la libertà di stampa e tutti coloro che lavorano per informare. Vogliamo essere anche noi la scorta di Sigfrido e stare dalla parte di chi difende un’informazione libera in Italia”.

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