Ricerca

FORLI': L'università di Leonardo Melandri

Nella ricorrenza del decennale della morte del Senatore Leonardo Melandri, a cui è stato dedicato il Centro Studi di Forlì, si è voluto ricordare colui che ha dato vita all'insediamento universitario romagnolo, attivando il processo di decentramento dell'Università di Bologna. Un approfondimento fortemente voluto dal presidente Raffaele Schiavo per parlare del futuro del polo accademico romagnolo e fornire spunti al nuovo Magnifico Rettore dell'Ateneo bolognese."Oggi abbiamo inteso ricordare Leonardo Melandri non con una serie di memorie, ma attualizzando le sue opere, il suo pensiero e la loro stessa evoluzione - spiega Schiavo - Aveva pensato l'università in Romagna come punto di eccellenza e polo universitario importante. Quello che ci chiediamo oggi è se, con le varie riforme, l'università stessa sta facendo passi avanti o passi indietro. Il Centro Studi vuole essere in merito a ciò un facilitatore del confronto tra le varie articolazioni sociali del territorio".


RAVENNA: Tesori del passato, luce sul futuro

"Tesori del passato, luce sul futuro" è un'esposizione di documenti e volumi dal VI al XX secolo presso l'ex chiesa di San Domenico a Ravenna. La mostra, aperta al pubblico dal 6 giugno al 15 novembre 2015, è curata dall'Archivio Storico e dalla Biblioteca Diocesiana di Ravenna ed articolata in venti sezioni che toccano argomenti e temi di grande interesse: il processo ai Templari, Dante Alighieri, l'alimentazione e l'agricoltura nel passato. L'esposizione si caratterizza anche per la volontà di rendere visibili ai visitatori il ricco patrimonio librario e documentario dei due istituti ravennati tra cui papiri, pergamene, codici miniati, mappe, raffigurazioni araldiche, manoscritti moderni e preziosi manufatti di arte incisoria.Un occasione unica per entrare in contatto con i fondi documentali provenienti dall'Archivio Arcivescovile della Biblioteca Diocesiana di Ravenna, che l'Opera di Religione della Diocesi di Ravenna rende accessibile al grande pubblico. "In questi anni la Chiesa di Ravenna ha investito molto per tutelare il suo patrimonio, investendo molte decine di milioni grazie in buona parte anche a quell'otto per mille, che noi abbiamo destinato proprio a questi scopi, per tutelare, conservare e mettere in sicurezza queste grandissime opere" spiega l'Arcivescovo Metropolita della Diocesi di Ravenna - Cervia Mons. Lorenzo Ghizzoni.Anche il vicesindaco di Ravenna Giannantonio Mingozzi è molto orgoglioso in merito all'esposizione, soprattutto per quello che rappresenta per la città di Ravenna ovvero "un segnale molto positivo per il turismo classico, culturale, studentesco e scientifico".


FORLI': Nuova sala mostra per CIAF

Nuova sala mostra per Ciaf di via Correcchio a Forlì, il consorzio cooperativo di imprese artigiane, specializzate nella fornitura di servizi impiantistici meccanici. La sala è stata realizzata sulla base di una pianta risalente a 45 anni fa, quando i primi soci fondarono il Consorzio. All'inaugurazione erano presenti anche rappresentanti delle istituzioni, il sindaco di Forlì Davide Drei e l'Onorevole del PD Marco Di Maio.Un segnale davvero importante e positivo per il territorio, un investimento che dà speranza per l'economia locale. "Questa rete di imprese artigiane, questa capacità di essere multidimensionale rispetto alle necessità imprenditoriali, di rendere occupazione per oltre 300 dipendenti e le loro famiglie è quanto di più sano noi oggi possiamo ricercare nel sistema imprenditoriale locale. Un investimento di questo tipo richiede coraggio e la vera sfida di questi tempi è proprio quella di stimolare le imprese ad essere coraggiose e a mantere un forte radicamento nell'economia territoriale" afferma il sindaco Drei."Sono stati 45 anni importanti che abbiamo avuto in eredità dai nostri padri e soci più grandi - spiega il presidente di Ciaf Paolo Giunchi - Oggi noi abbiamo cercato di segnare un giorno importante con la realizzazione di questa nuova mostra, prima l'acquisto del capannone poi l'opera finita. Li ringraziamo per quello che ci hanno lasciato, noi cercheremo di sviluppare le loro idee e di portare avanti la rete di 70 artigiani che uniti potrebbero realizzare grandi opere".


RAVENNA: 70 anni di Cna

Settant'anni portati splendidamente. Cna Ravenna ha orgogliosamente spento le sue prime 70 candeline con numeri da capogiro: 257 addetti, più di seimila imprese, diecimila imprenditori e 4700 pensionati. Entrata nel circuito il 5 giugno 1945, la Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media Impresa della provincia ravennate ha sempre saputo rinnovarsi con "nuovi progetti e sempre nuove risposte alle domande delle imprese - spiega il direttore Massimo Mazzavillani - Ha la consapevolezza della responsabilità che porta e ha la forza necessaria a conoscere le radici profonde del territorio, i bisogni delle imprese così come i mutamenti del mercato".Durante la tavola rotonda che ha caratterizzato i festeggiamenti, si è parlato molto di crisi e imprese, ma soprattutto di giovani. Quei giovani che Cna supporta e "vuole rendere più tranquilli attraverso competenze e conoscenze in grado di assecondare ogni loro esigenza, oltre a creare le migliori condizioni per operare" continua Mazzavillani. Anche il segretario generale di Cna Sergio Silvestrini si è espresso in merito affermando che "è arrivato il momento della discontinuità e dell'innovazione. L'Italia deve giocarsi bene questa partita, riattivando la mobilità sociale e soprattutto puntando tutto sui giovani, l'unico elemento che può rendere più dinamico il paese".


CESENA: Amadori regala un giardino alla città

Un giardino di 11mila metri quadrati, caratterizzato da 150 alberi ad alto fusto e oltre mille arbusti: praticamente un polmone verde alle porte della città di Cesena, proprio accanto all'ingresso dello stabilimento Amadori a San Vittore. Il parco è stato realizzato dal gruppo leader del settore avicolo che, all'interno di un piano di sviluppo parallelo al potenziamento del polo industriale, ha deciso di creare un nuovo spazio verde ad uso della cittadinanza e ridurre contemporaneamente sia l'impatto visivo che acustico derivante dalla presenza dello stabilimento."Questo parco è l'ultimo step di un piano di sviluppo industriale molto importante che ha riguardato la sede principale e storica dell'azienda Amadori di Cesena - annuncia orgogliosa Francesca Amadori, responsabile Corporate Communication e figlia del patron e fondatore Francesco Amadori - Nell'ottobre del 2013 avevamo inaugurato, con autorità e giornalisti, il polo energetico e avevamo piantato il primo albero in questo parco. Oggi invece siamo qui ad aprirlo proprio a conclusione di questo percorso, anche a significare il fatto che l'azienda vuole rimanere sul territorio, crede nel territorio e intende soddisfare quelle che sono le esigenze di sostenibilità ambientale".Il vero protagonista del parco è però l'uovo, scelto come tema simbolico dell'intera area e vero elemento di raccordo con l'azienda Amadori: un elemento visibile tra una quindicina di statue di cemento bianco sparse in mezzo al verde e una serie di tavole che ne raccontano aneddoti e curiosità.