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CESENA: Emissioni Co2, in città riduzione di oltre il 18%

ATTUALITÀ - Il piano energetico sviluppato dall’Amministrazione comunale di Cesena ha portato nel corso di questi anni e sull’intero territorio cittadino ad abbattere del 18,6% le emissioni di anidride carbonica in atmosfera. A certificarlo è il rapporto di monitoraggio delle azioni messe in campo attraverso il Paesc (piano di azione per l’energia sostenibile e il clima), approvato nel 2019, a cura di Energia per la Città, società in house del Comune di Cesena. Se sul territorio i consumi sono stati abbattuti del 18,6%, in riferimento all’ambito pubblico (trasporti, gas metano, energia elettrica e teleriscaldamento) le azioni e le politiche intraprese hanno garantito una riduzione di Co2 pari a 1.838 tonnellate contribuendo al calo delle emissioni totali di Co2 del 33% rispetto al 2012. “Davanti a noi – dice l’Assessore alla sostenibilità ambientale Andrea Bertani – c’è l’obiettivo da raggiungere come territorio entro il 2030, una riduzione del 40,26 per cento, sfida che possiamo vincere solo attraverso uno sforzo continuo e strutturale da parte di tutti: dalle istituzioni ai settori produttivi fino ad ogni singolo cittadino. Il settore residenziale, probabilmente grazie alla spinta del Superbonus, ha raggiunto e superato l’obiettivo di riduzione di Co2 fissato, riducendo le sue emissioni di quasi il 18 per cento rispetto all’anno di riferimento 2012. Occorre considerare che le emissioni di Co2 del territorio comunale sono imputabili principalmente alle emissioni causate dalle abitazioni private (38%), mentre gli edifici pubblici sono responsabili solo dell’1% delle emissioni totali. Mentre un altro 29% è attribuibile ai trasporti ed il 32% al terziario e settore industriale. C’è ancora tanto da fare – conclude l’Assessore – ma la strada è quella giusta e il Comune intende proseguire anche attraverso mirate azioni di sensibilizzazione e di informazione rivolte ai cittadini e alle imprese”.

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BOLOGNA: Questore, “marcia fascista voleva controllare territorio”

ATTUALITÀ - La marcia neofascista di rivoluzione nazionale "non si configurava come una libera manifestazione del pensiero, ma come una sorta di presidio itinerante del territorio per controllarlo. Siccome questo è appannaggio dello Stato, non si poteva fare". Il questore di Bologna Antonio Sbordone ha spiegato, in un'intervista all'edizione cittadina del Resto del Carlino, i motivi che nei giorni scorsi hanno portato al divieto della manifestazione neofascista, annunciata per sabato prossimo in città dal movimento Rivoluzione nazionale. La manifestazione era stata annunciata via social, senza un preavviso formalizzato, dal movimento Rivoluzione nazionale e aveva suscitato grande apprensione, anche dopo i recenti episodi che hanno visto coinvolti la rete dei patrioti. Il movimento, spiega Sbordone, "non è particolarmente attivo a Bologna, ma è presente in Emilia-Romagna. Conta qualche decina di iscritti, tutti molto giovani. Quando abbiamo notificato loro il divieto, abbiamo spiegato che possono organizzarsi in futuro, ma nei limiti di legge".

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BASKET: La Virtus si spegne sul più bello e Parigi ne approfitta

SPORT - La Virtus subisce una sconfitta amara contro Parigi, perdendo 77-83 dopo un crollo arrivato nell’ultimo quarto. Nonostante un buon primo tempo chiuso in vantaggio, la squadra di Ivanovic ha faticato nella ripresa, soffrendo un calo fisico e mentale. Il parziale di 25-13 nell’ultimo quarto ha condannato la squadra emiliana, penalizzata da troppe palle perse e da un attacco poco efficace nei momenti decisivi. Padroni di casa che avevano approcciato bene all'incontro, chiudendo il primo quarto avanti 25-17 grazie a un break positivo e a una buona circolazione di palla. Belinelli e Holiday hanno acceso l’attacco bianconero con triple importanti, permettendo alla squadra di arrivare all’intervallo col massimo vantaggio di +11. Tuttavia, nel secondo tempo la stanchezza si è fatta sentire e Parigi ha lentamente recuperato terreno. Nel terzo quarto i francesi hanno ridotto il divario fino al -5, approfittando di un calo fisico e di alcuni errori difensivi dei bianconeri. L’ultimo quarto è stato fatale: un blackout di tre minuti ha permesso a Parigi di mettere a segno un parziale di 13-0, ribaltando l’inerzia della gara. La Virtus ha avuto l’occasione di rientrare, ma un errore ai liberi di Cordinier nei secondi finali ha spento le speranze. Oltre al campo, la giornata è stata importante anche dal punto di vista societario. Il nuovo consiglio di amministrazione della Virtus ha confermato Massimo Zanetti alla guida del club e Marco Comellini come Ceo. Il CdA è stato ridotto a tre membri, con l'aggiunta di Giuseppe Sarmasi.   Foto: Virtus Bologna

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MONTECOPIOLO: Cade in un pozzetto in giardino, morto 87enne

CRONACA - Un uomo di 87 anni ha perso la vita cadendo in un pozzetto, nel pomeriggio di ieri, a Pugliano, frazione di Montecopiolo in Alta Valmarecchia, nel Riminese. A quanto appreso e come riportato dai media locali, l'anziano si trovava nel giardino della sua abitazione, sulla strada provinciale Leontina quando, per cause ancora da accertare, sarebbe caduto nel tombino, sbattendo la testa. Sempre a quanto appreso l'87enne sarebbe stato impegnato in alcuni lavori di manutenzione del giardino e non è chiaro se sia stato colto da un malore, cadendo nel tombino o se stesse, invece, cercando di ripulirne l'interno. A trovarlo, privo di sensi, i parenti. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 - che hanno tentato di rianimarlo, invano - oltre ai Carabinieri e ai Vigili del Fuoco.

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FERRARA: Berco avvia la procedura di licenziamento collettivo

ATTUALITÀ - Berco va avanti con le procedure di licenziamento collettivo: l'azienda, in portafoglio alla multinazionale tedesca Thyssenkrupp e specializzata nella produzione di componenti e sistemi sottocarro per macchine movimento terra cingolate e che vede a rischio almeno 480 posti di lavoro tra gli stabilimenti di Copparo (Ferrara) e Castelfranco Veneto (Treviso), ha infatti comunicato alle rappresentanze sindacali l'avvio della procedura di licenziamento. "Berco - dice l'azienda nell'annunciare la procedura - ha collaborato attivamente con le parti sociali, i sindacati e il Mimit per ridurre l'impatto sociale dei licenziamenti e rinegoziare il contratto integrativo. Nell'ambito di questa collaborazione, Berco ha promosso un programma di mobilità volontaria ai suoi dipendenti. Tuttavia l'offerta di mobilità volontaria non ha sufficientemente prodotto le necessarie riduzioni dei costi". Da qui la decisione di procedere unilateralmente ai licenziamenti. I dipendenti che avevano deciso di aderire alla mobilità volontaria erano stati 152. Una decisione che, sostiene sempre l'azienda, "era già stata comunicata con largo anticipo a istituzioni e sindacati qualora le iniziative concordate non avessero raggiunto gli obiettivi di risanamento. Berco rimane impegnata nei confronti della sua forza lavoro e continuerà a esplorare tutte le strade per sostenere i suoi dipendenti in questo periodo difficile". I sindacati, intanto, proseguono la loro mobilitazione con iniziative di sciopero decise giorno per giorno, fino al 13 febbraio, quando è convocato un nuovo tavolo al ministero per le imprese.

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